Lavoro integrando elementi psicodinamici, umanistici-esistenziali e quelli appartenenti alla così detta terza onda, come la mindfulness e la terapia metacognitiva, a seconda dei casi e delle necessità. Al di là dei riferimenti teorico-pratici che guidano la mia professione, il mio obiettivo principale è quello di creare un’atmosfera calda e accogliente, dove la persona possa sentirsi compreso e a suo agio. Ritengo che solo a partire da questa condizione basilare, fatta di ascolto empatico e assenza di giudizio, una persona possa essere facilitata ad abbandonare la rigidità delle proprie difese e compiere così dei piccoli passi di movimento verso il proprio sé autentico. Mi piace pensare al processo della psicoterapia come un viaggio, con un’esplorazione e un ritorno, in cui la persona sarà accompagnata passo dopo passo e considerare me stesso come parte in causa a tutti gli effetti. Nella mia esperienza ho capito che siamo in grado di aiutare profondamente un'altra persona solo quando accettiamo di rischiare noi stessi nella relazione e sperimentiamo l’altro come una persona e non come un paziente. Considero la psicoterapia come una grande occasione di crescita personale, in quanto facilita il contatto con i bisogni, le emozioni e il proprio modo di funzionare, arrivando in questo modo a liberare capacità e risorse già presenti in noi stessi allo stato latente e raggiungendo in questo modo uno stato di realizzazione e la possibilità di vivere finalmente una vita piena.